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Bonifica ex Cantoni: per il momento la proprietà non può scantonare!

11/03/2014 Comitato del Saronnese per l'Acqua Bene Comune
Affollata Conferenza dei Servizi martedì 4 marzo in Comune a Saronno per la valutazione delle risultanze del Piano di Caratterizzazione presentato dalla proprietà SARIN S.r.l., tanto da "stupire" la proprietà, che non si aspettava certo tanta attenzione in città. Presenti tutti gli Enti pubblici competenti, oltre al Comune, la Provincia di Varese, l'ARPA, l'ASL, nonché numerosi "uditori" tra cui i membri della Commissione Consiliare per l'Acqua e membri di Ambiente Saronno nonché dello scrivente Comitato del Saronnese per l'Acqua Bene Comune, tutti presentatori di proprie osservazioni scritte.

 

La proprietà Sarin s.r.l. schierava la rappresentante della proprietà, l'amministratrice delegata e tre tecnici (un geologo sulle acque, un ingegnere chimico per i terreni e l'architetto progettista).
La proprietà ha descritto gli interventi della caratterizzazione dicendo di avere fatto tutto e di più, rispetto a quanto “potenzialmente” questo sito è inquinato (cioè per loro poco rispetto ad altre aree del territorio) e minimizzando gli inquinanti rilevati.

In breve la proprietà chiedeva:
- per le acque: non è dimostrabile che sia la Cantoni la "sorgente" dei solventi clorurati, l'inquinamento è diffuso e soprattutto potrebbe arrivare da nord (cosa che viene subito smentita dai dati dei pozzi a nord di Saronno)
- per i terreni: gli idrocarburi non sono un problema, nell'asfalto ordinario ce n'è molto di più, etc.
- per cementificare al più presto: chiedono addirittura di stralciare prima le aree non inquinate e dare il via libera sostanzialmente all'area commerciale secondo loro prevista sul depuratore; dicono che il progetto edilizio è stato presentato "già da novembre" e che non si capisce perchè a fronte di questa “disponibilità” rispetto ad altri proprietari di aree che non fanno niente, si voglia così tanto “penalizzarci”, etc.
- per gli investimenti: perchè andare a spendere dei soldi inutilmente per altri piezometri o rilievi in profondità quando è quasi sicuro che non c'è pericolo, "piuttosto chiedeteci qualcosa d'altro..."
Gli Enti replicano all’unisono che invece "quello che si deve fare per scongiurare la sorgente inquinante si deve fare, questa caratterizzazione e successiva bonifica è anche un'opportunità per indagare meglio questo territorio che si presenta problematico, anche perchè mancano dati certi di raffronto sui livelli di falda, come anche segnalato dalla Regione”, etc.
La Provincia proponeva, tra le altre prescrizioni per la verifica più puntuale degli inquinanti nella falda, due ulteriori piezometri da almeno 70 m.di profondità a valle dell’area dove era situata la cosiddetta macchina “sbozzimatrice” degli impianti Cantoni, l'Arpa 3 da 2/3 di falda (uno a monte e due a valle). Aggiungevano sia Arpa che Provincia che non avrebbero mai autorizzato alcun "spostamento" di terreni da bonificare dalla parte residenziale (A) a quella commerciale (B) perchè fuorilegge, come invece sembrava voler fare la proprietà (sic!)
L'Arpa poi rinvia al Comune il fatto che bisogna definire bene quali aree saranno a residenziale e quali a produttivo, visto che sembra non chiara la loro destinazione (la proprietà sosteneva che fosse "chiarissima") e questo influisce sui rilievi degli inquinanti (diverse tabelle di riferimento A e B). Circa la richiesta della proprietà di "stralciare" prima alcune aree da rendere subito edificabili, è sicuramente cosa che si valuterà dopo la conclusione delle nuove indagini della caratterizzazione.

Come Comitato ABC nelle nostre osservazioni avevamo sollevato il problema, accorgendoci del riferimento nel Piano di caratterizzazione al vecchio PRG e non al nuovo PGT (che non definisce e comunque prevede un Piano Attuativo prima della definizione esatta delle aree edificabili) e che a titolo cautelativo sarebbe stato necessario ricomprendere tutta l’area nella tabella “A” (residenziale e verde) del T.U. 152/2006.

L’Ass. Barin (Ecologia) replica che i soldi che la proprietà dovrà spendere dovranno “senza dubbio” essere indirizzati sulla bonifica integrale del sito.

Il Sindaco Luciano Porro ribadisce che non vede nessuna "penalizzazione" per la proprietà nel seguire l'iter più rassicurante per la salute dei cittadini, che sono invece i cittadini ad essere stati "penalizzati" sinora e che il progetto urbanistico presentato dalla proprietà non è affatto ancora stato approvato e che è intenzione dell'amministrazione di condividerlo anche con i cittadini. Aggiunge infine che l’Amministrazione accoglie e fa proprie le indicazioni degli Enti con le nuove prescrizioni a cui la proprietà dovrà attenersi.
Gli accordi conclusivi prevedono quindi che le prescrizioni degli enti saranno meglio dettagliate alla proprietà, la proprietà prepara le integrazioni al piano di caratterizzazione richieste, infine si terrà una nuova seduta della Conferenza dei Servizi per approvare le integrazioni. Che verranno valutate come nuove "risultanze" in una successiva Conferenza.

Il Comitato ABC chiede che gli impegni presi pubblicamente dall’Amministrazione Comunale nella Conferenza dei Servizi vengano mantenuti e che quindi:
- La bonifica del territorio venga fatta integralmente e “senza sconti” per la proprietà
- Il progetto urbanistico sull’area venga previamente condiviso in modo partecipativo con i cittadini
- Vengano coinvolti attivamente i cittadini su tutto il  percorso di bonifica e successivamente di riqualificazione dell’area ex Cantoni

Saronno, 6 marzo 2014

 

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